“L’Ucraina non è ancora morta”
Recita così il suo inno nazionale, a dimostrazione della tenacia del suo popolo, che è rimasto legato alla propria identità nonostante nell’XI secolo la sua capitale fu il centro dello stato russo, poi fu occupata dai mongoli, in seguito una parte del paese divenne polacca e un’altra parte lituana, dopodiché passo agli austriaci e ai russi. Oggi, l’ospitalità della sua gente, una ricca architetturagotica, bizantina e barocca, distese chilometriche di steppa e villaggi fatti ancora di staccionate in legno e carretti trainati da cavalli, ne fanno una meta interessante e piacevole.